Docente
|
BURRASCANO MARCO
(programma)
INTRODUZIONE Rivolto a studenti del primo anno della laurea magistrale di restauro, il laboratorio lavora su un’area adiacente al complesso monumentale della Basilica dei Santi Quattro Coronati, nel Rione Celio di Roma, luogo dalle forti valenze storiche, ma lontano dalle rotte turistiche e dalla viabilità principale a causa dell’orografia accidentata. Il tema di progetto prevede una funzione residenziale di accoglienza per rifugiati, insieme a una serie di servizi pubblici complementari ad uso di rifugiati e abitanti del quartiere. Attualmente l’accoglienza dei rifugiati a Roma interessa pochi edifici riadattati a tale compito, sparsi nella città sia nel centro che in periferia, che non consentono nessuna relazione con il tessuto urbano circostante e con la relativa comunità. Al contrario, l’integrazione della funzione sociale nel quartiere rappresenta l’occasione per la conquista di un ambito della città storica ad uso della cittadinanza, attraverso il completamento della dotazione di servizi e spazi pubblici per gli abitanti. Il luogo è particolarmente indicato per una trasformazione in questo senso, perché adiacente a uno dei più imponenti e meno frequentati monumenti del centro storico.
Il laboratorio propone di ospitare i rifugiati in un’architettura nuova, che abbia una gestione pubblica, laica, verosimilmente a carico dell’UNHCR - Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
TEMA DEL LABORATORIO
L’edificio deve ospitare una residenza per circa 40 persone, rifugiati in fuga dai loro paesi nei quali sono impossibilitati a tornare. Si tratta di una residenza temporanea, ma il tempo di permanenza è indefinito, estendendosi fino al conseguimento di una prospettiva di lavoro e di vita dignitosa in un qualunque Paese; di solito non più di sei mesi. Il progetto deve tenere conto che gli ospiti vivono la casa non come un albergo ma come una grande residenza collettiva dove riposare, mangiare, lavarsi, studiare, informarsi, rilassarsi in coabitazione tra di loro. Gli spazi collettivi sono dunque luoghi chiave del progetto, siano essi interni o esterni, pubblici o semipubblici.
Alla funzione residenziale si aggiunge quella di centro culturale di quartiere, implementando servizi utili sia ai rifugiati che ai residenti stanziali. Particolarmente importante è la progettazione degli spazi in cui le due comunità si fondono: caffetteria, biblioteca, emeroteca, spazio eventi e spazio aperto. Il progetto non deve essere concepito come un episodio edilizio isolato ma come l’occasione per realizzare un progetto urbano che arricchisca la vita del quartiere. Un aspetto fondamentale è quindi il progetto degli spazi aperti, al quale è affidato anche l’importante compito di mediare la relazione con il complesso dei Santi Quattro e di gestirne l’ingresso, tenendo ben conto dell’orografia.
SITO
Il sito di progetto è adiacente al complesso dei Santi Quattro, in una posizione privilegiata per comprendere il paesaggio del centro storico di Roma. Su un’area di circa 3.100 mq è attualmente presente un edificio di due livelli, residenziale al primo e commerciale al piano terra. Il corpo di fabbrica è molto sottile (circa sette metri) e il fronte interno completamente cieco, caratteristiche idonee all’interazione fisica con la nuova architettura. La scelta di come e se utilizzare l’edificio esistente è libera, tuttavia, optando per la demolizione delle case e degli spazi commerciali presenti, le stesse quantità dovranno essere riallocate nel nuovo progetto.
PROGRAMMA CENTRO CULTURALE Biblioteca/emeroteca di quartiere Spazi per scuola di italiano Ludoteca Spazio web Spazio eventi (mostre, dibattiti, musica) Caffetteria Servizi commerciali Varie a piacere RESIDENZE Residenze abitanti attuali Residenze per rifugiati UNHCR, circa 40 persone tra famiglie e singoli, compresi spazio accoglienza e uffici del personale. SPAZIO PUBBLICO Deve poter accogliere eventi all’aperto
CONTENUTI DEL CORSO
I contenuti didattici del corso, così come gli stimoli per lo sviluppo degli elaborati progettuali, sono rivolti specificamen¬te alla formazione di architetti restauratori e si articolano intorno ai seguenti temi: - modi di abitare; - relazione con il contesto storico, inteso come contesto fisico monumentale e come tessuto sociale; - materiali nella loro dimensione tecnica e evocativa; - costruzione, sia come processo che come soluzione di dettaglio; - relazione tra spazio, struttura e involucro; - qualità degli spazi, con particolare attenzione alla definizione di sequenze e soglie; - spazio pubblico come infrastruttura. Un seminario dedicato si occupa di esplorare le relazioni elementari dell’architettura: suolo, struttura, materiali, soglie, luce, contesto, impianti.
FISICA TECNICA Decisivo nel laboratorio è il ruolo della fisica tecnica, affrontata in totale condivisione con i docenti di progettazione architettonica. La disciplina non è intesa come mero studio del sistema impiantistico, ma piuttosto come ricerca di qualità e confort ambientale degli spazi attraverso l’utilizzo di sistemi prevalentemente passivi. I ricambi d’aria e la regolazione termoigrometrica,così come la minimizzazione dei consumi energetici, saranno perseguiti prima di tutto attraverso l’ottimizzazione della disposizione dei volumi e degli ambienti, sfruttando l’ombreggiamento e la ventilazione naturale nonché lo studio dell’involucro edilizio.
(testi)
Bibliography
BALMOND CECIL, Informal, Londra, 2007 FANELLI GIOVANNI, GARGIANI ROBERTO, Il principio del rivestimento - Prolegomena a una storia dell'architettura contemporanea, Bari, 1994 KRAUTHEIMER RICHARD, Profilo di una città, Roma, 1981 MIES VAN DER ROHE LUDWIG, Gli scritti e le parole, Milano 2010 MORETTI LUIGI, Strutture e sequenze di spazi, Spazio n.7, dicembre 1952-aprile 1953, p. 9-20 e 107-108 PONTI GIO, Amate l'architettura, Milano, 1957 QUARONI LUDOVICO, Immagine di Roma, 1969 RICE PETER, L'immaginazione costruttiva, Milano, 2012 ROSSI ALDO, Autobiografia scientifica, Milano, 1981 VENEZIA FRANCESCO, Che cos’è l’architettura, Milano, 2011. UTZON JORN, Idee di architettura. Scritti e conversazioni, Milano 2011 ZUMTHOR PETER, Pensare Architettura, Baden, 1998 ZUMTHOR PETER, Atmosfere. Ambienti architettonici. Le cose che ci circondano, Milano, 2007 FRAMPTON KENNETH, Tettonica e architettura. Milano, 2000
|