Docente
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GIOMI ELISA
(programma)
Il corso si incentra sul rapporto tra rappresentazioni/usi mediali e processi di costruzione dell’identità di genere e sessuale. I materiali simbolici forniti dai media (immagini, storie, valori, ecc..) e le forme di interazione sociale che si sviluppano entro gli ambienti mediali (dalla tv tradizionale ai social network) contengono precisi modelli di femminilità e maschilità. TV, web, cinema, giornali, ecc. attribuiscono direttamente e indirettamente interessi, capacità, attitudini e aspirazioni diverse a donne e uomini. Così facendo, essi offrono risorse utili nel processo attraverso cui tutte e tutti sviluppiamo la nostra identità di genere, imparando a vestirci, comportarci e desiderare da uomini o donne, e a relazionarci con persone del nostro e dell’altro sesso. Ma spesso le rappresentazioni offerte dai media agiscono in modo molto prescrittivo, veicolando un preciso ‘dover essere’ che rischia di limitare la libertà e l’autenticità degli individui, nonché di rafforzare un arcaico sistema di potere di genere. Seguendo queste premesse, definiremo dapprima cosa si intende per ‘genere’, per ‘sesso’ e per ‘identità di genere’; passeremo poi in rassegna i principali approcci e contributi teorici che si sono susseguiti, a partire dagli anni ’70, nello studio del rapporto tra identità di genere e media, e infine ci concentreremo sull’analisi di concreti prodotti mediali. Serie televisive e programmi della makeover television, film, quotidiani e riviste, blog e altre forme di auto-rappresentazione offerte dal web saranno esaminate allo scopo di individuarne i limiti: immagini denigratorie o addirittura macchiettistiche di maschi e femmine, visioni non realistiche di corpi e sessualità, funzionamento intermittente della visibilità mediale, accordata solo a un certo tipo di donne, di uomini, di coppie e di famiglie. Particolare attenzione verrà dedicata alla rappresentazione della violenza, ambito ricco di stimoli per riflettere sulla costruzione mediale del femminile, del maschile e delle relazioni fra i sessi. Il percorso proposto si snoda tra generi factual (l’informazione, la produzione documentaristica) e generi fictional (fumetti, serie TV, film) per indagare la produzione discorsiva di vittime e carnefici, soffermandosi in particolare sull’aggressività femminile e le donne che esercitano violenza.
Syllabus
1) La differenza e la norma invisibile. Analisi di alcuni sistemi semiotici (la lezione prevede una sorta di ‘caccia al tesoro’ in cui si chiede a studenti e studentesse di dividersi a gruppi e trascorrere un’ora in giro per la città allo scopo di scattare foto secondo le istruzioni fornite dalla docente); 2) Determinismo biologico, sesso, genere, identità di genere e ruoli di genere; 3) Genere e media: approcci teorici e correnti di pensiero dagli anni ’70 a oggi; 4) Sesso, genere e classe nel cinema mainstream di oggi e di ieri: da Rocky 2 a Honey 2; 5) Eroine in generi/contesti maschili: fumetti, serie TV e film tra horror, fantascienza, western e crime; 6) Violent femmes: il ’rape-revenge motive’ nella cultura mediale popolare; 7) Focus su Millennium Trilogy di Stieg Larsson: l’aggressione maschile e l’aggressività femminile. Un approccio psicanalitico; 8) Genere e violenza nel giornalismo: ’vittime ideali e ‘donne perfette’, aggressori tipici e ‘uomini cattivi’ nel racconto del femminicidio tra stampa e telegiornali; 9) La makeover television; 10) La pubblicità commerciale. Uomini, donne e l’ideologia della ‘eteronormatività’ in spot e cartellonistica pubblicitaria.
(testi)
• Elisa Giomi, Gender e Media. I Quaderni, Edizioni PGreco, Roma (in corso di stampa) • Saveria Capecchi, Elisabetta Ruspini, Media, corpi, sessualità. Dai corpi esibiti al cyber sex, FrancoAngeli, Milano, 2009 Materiale didattico aggiuntivo verrà messo a disposizione dalla docente sul sito www.mediastudies.it
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