Docente
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FUSASCHI MICHELA
(programma)
Si partirà dai concetti base dell’antropologia culturale e dell’etnografia (cultura/e, etnia/etnie, relativismo culturale/etnocentrismo, globalizzazione) per concentrarsi sulle dinamiche di incorporazione nell’ottica dei generi e le interrelazioni fra corpo fisico, sociale e politico. Si analizzeranno rappresentazioni e usi socioculturali dei corpi nella dimensione locale e nell’ecumene globale analizzando alcuni casi etnografici di costruzione/decostruzione quali le cosiddette mutilazioni genitali femminili; lo stupro etnico; l’uso del velo; la procreazione assistita ma anche il corpo nella migrazione e al lavoro. Si presterà anche attenzione alla dimensione bio-politica e la retorica dei diritti umani grazie a ricerche di terreno per un’antropologia dei mondi contemporanei.
(testi)
Parte uguale per tutti e tutte: 1. F. Pompeo, Elementi di antropologia critica, Meti, Roma, 2012, seconda edizione. 2. M. Fusaschi, Corpo non si nasce, si diventa. Antropo/logiche di genere nella globalizzazione, 2013, Cisu. 3. M. Fusaschi, Quando il corpo è delle Altre. Retoriche della pietà e umanitarismo spettacolo, Bollati Boringhieri, Torino 2011. Un percorso a scelta fra questi. A. Per approfondire il tema dei generi e della corporeità in ambito extraeuropeo: 1. L. Abu-Lughod, Sentimenti velati. Onore e poesia in una società beduina, Le Nuove Muse, Torino, 2007. 2. M. Fusaschi, I segni sul corpo. Per un’antropologia delle modificazioni dei genitali femminili, Bollati Boringhieri, Torino 2003 e ed. successive B. Per approfondire il tema dei generi in ambito europeo e, in particolare in Italia: 1. F. d’Aloisio, Vita di fabbrica. Decollo e crisi della Fiat Sata di Melfi nel racconto di Cristina, Franco Angeli, 2013, Milano. 2. A. Gribaldo, La natura scomposta. Le tecniche riproduttive fra medicalizzazione e normalizzazione, Luca Sossella, Roma 2004. C. Per approfondire il tema dei generi, la violenza e umanitario: 1. L. Jourdan, Generazione Kalashnikov. Un antropologo dentro la guerra in Congo, Bari, Laterza 2013 2. I seguenti testi : a. J. Kagabo, Note di viaggio, in M.Fusaschi, Rwanda. Etnografie del postgenocidio, Meltemi, Roma 2009, pp. 58-90 (di questo volume è vivamente consigliata la lettura dell’introduzione M. Fusaschi, Itinerari etnografici nell’agire genocidario) pp. 7-57. b. M. Fusaschi, 2013 – Le silence se fait parole. Ethnographie, genre et superstes dans le post génocide rwandais, in Archivio Antropologico del Mediterraneo, XVI, n. 15 (2), pp. 29-40 scaricabile gratuitamente al link :http://www.archivioantropologicomediterraneo.it/riviste/estratti_15-2/04.pdf) c. I. Buscaglia, “Etnimità”: negoziando amore e identità etnica nel Rwanda del post-genocidio, (Dalla rivista Africa e orienti, 3/2014, pp. 96-110. Dossier – Il Rwanda a vent’anni dal genocidio a cura di Luca Jourdan, indicazioni all’inizio del corso). D. Per approfondire il tema dei generi e i processi migratori: 1. B. Pinelli, Donne come le altre. Soggettività, relazioni e vita quotidiana nelle migrazioni delle donne verso l’Italia, Firenze : ed.it, 2011. 2. I seguenti testi: a. M. Fusaschi, Humanitarian Bodies. Gender and Genitals Modifications in Italian immigration policy, in Cahiers d’études Africaines, LV (1), 217, 2015, pp. 11-28, scaricabile dal sito della docente su https://uniroma3.academia.edu/michelafusaschi). b. A. Priori, “Io posso dire che sono un femminista”: il doppio registro del maschile tra i migranti bangladesi, in F.Pompeo, I territori della trasformazione, in stampa. c. S. Taliani, Non esistono culture innocenti. Gli antropologi, le famiglie spossessate e i bambini adottabili in L’uomo, n. 2 (2014), pp. 45-65
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