GINZBURG SILVIA
Professore Ordinario
Settore scientifico disciplinare di riferimento
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(L-ART/02)
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Ateneo
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Università degli Studi ROMA TRE
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Struttura di afferenza
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Dipartimento di
STUDI UMANISTICI
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Orari di ricevimento
Al momento attuale il ricevimento si effettua on line e va concordato con la docente scrivendole una mail.
Curriculum
Dopo gli studi post-laurea presso la “Fondazione di studi di storia dell’arte Roberto Longhi” di Firenze e la Scuola di specializzazione dell’Università di Siena, ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Pisa; ha insegnato per sei anni Storia sociale dell’arte come contrattista presso l’Università degli Studi della Calabria prima di conseguire l’idoneità di associato nel 2003; dal 2004 è stata professore associato di Storia dell’arte moderna presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Roma Tre; dal 2016 è professore ordinario di Storia dell’arte moderna presso la medesima università, nella quale è membro del Collegio del Dottorato di ricerca “Storia, territorio e patrimonio culturale”.
A partire da una proposta di attribuzione ad Annibale Carracci del ritratto di Giovanni Battista Agucchi (“The Burlington Magazine”, 1994), la radicale revisione della figura di Agucchi e della cultura protoclassicista di primo Seicento condotta nell’ambito del dottorato l’ha portata parallelamente a un ripensamento dell’attività romana di Annibale Carracci, con nuove proposte di datazione e di attribuzione relative al Camerino e alla Galleria Farnese, sfociate in un primo libro (Annibale Carracci a Roma. Gli affreschi di Palazzo Farnese, Roma 2000) cui ha fatto seguito un nuovo volume, corredato da una capillare campagna fotografica della Galleria da lei guidata (La Galleria Farnese. Gli affreschi dei Carracci, Milano 2008). Ulteriori studi carracceschi hanno dato luogo alla partecipazione alla mostra Annibale Carracci (Bologna-Roma 2007); Palazzo Farnèse. Dalle collezioni rinascimentali all’Ambasciata di Francia (Roma 2010-2011), alla ideazione e organizzazione nel 2007 del convegno Nuova luce su Annibale Carracci, confluito in un volume dato alle stampe nel 2011 da lei curato con S. Ebert Schifferer per la Bibliotheca Hertziana, in cui ha pubblicato Per la cronologia di Annibale Carracci (1602-1604); sui rapporti Annibale-Caravaggio ha pubblicato Carracci i Caravaggio. Relacions, dependències, in Caravaggio, 400 anys després, Barcelona 2013; sul restauro del Camerino ha pubblicato Restauri, tecniche esecutive e questioni di attribuzione nel Camerino Farnese, in La cultura del restauro. Modelli di ricezione per la museologia e la storia dell’arte, Roma 2014; su considerazioni legate al cantiere di restauro della Galleria Farnese ha pubblicato Annibale e Agostino Carracci nella Galleria Farnese (Dijon 2015); nell’ambito degli studi seicenteschi ha pubblicato inoltre I caratteri della ‘scuola romana’ in Maratti e in Bellori, Roma 2015; Considerazioni su Resta lettore di Vasari, in Padre Sebastiano Resta (1635-1714). Milanese, oratoriano, collezionista di disegni nel Seicento a Roma, Roma 2017; Datazione, in Dizionario portatile delle arti in età moderna, Liber amicorum per Liliana Barroero, Roma 2018; La prima riscoperta dei Baccanali: il ruolo di Annibale Carracci e Giovanni Battista Agucchi, in La fortuna dei Baccanali di Tiziano nell'arte e nella letteratura del Seicento, Roma 2019.
Lo sforzo di privilegiare nell’indagine i nessi tra vicende figurative e contesti critici, tra analisi stilistica delle opere e disanima e contestualizzazione delle fonti ha caratterizzato anche altre campagne di studi, come la ricerca nata da approfondimenti sul paesaggio classicista di primo Seicento (Il paesaggio ‘ideale’, in La pittura di paesaggio in Italia. Il Seicento, Milano 2004) attorno ai quesiti posti dal percorso stilistico di Nicolas Poussin e ai nodi emersi dalla rilettura delle fonti coeve, sfociata nella messa a fuoco del rapporto tra la cultura prospettica francese e l’emergere del Poussin ‘classicista’, oggetto di diverse pubblicazioni (Dialoghi tra Italia e Francia nella giovinezza di Bellori, in L’idéal classique. Les échanges artistiques entre Rome et Paris au temps de Bellori (1640-1700), Roma-Paris 2002; La nascita del paesaggio “classicista” di Nicolas Poussin in Archivi dello sguardo. Origini e momenti della pittura di paesaggio in Italia, Ferrara 2006; Poussin “refusé” (1) et (2), in “La Revue de l’art”, 2008 et 2009; Les paysages de Nicolas Poussin et de Gaspard Dughet dans la première moitié du XVIIe siècle in Nature et idéal. Le paysage à Rome 1600-1650, catalogo della mostra del Grand Palais e Museo del Prado 2011) e di interventi in Francia: un contributo al convegno Migration, mutation, métamorphose: la réception de modèles cinquecenteschi dans les arts et la théorie français du XVIIe siècle, Paris 2006 (Genéve 2010); due conferenze al Musée du Louvre (gennaio 2010 e ottobre 2011), un ciclo di quattro conferenze in qualità di Directeur d’études all’Ecole pratique des Hautes Etudes (maggio 2010); la partecipazione al comitato scientifico della mostra Nature et idéal. Le paysage à Rome 1600-1650, tenutasi a Parigi, Grand Palais e Madrid, Museo del Prado nel 2011.
Da una riflessione sull’approccio storiografico di Agucchi è nato il suo interesse per Vasari, e segnatamente per la storia della genesi della prima edizione delle Vite, cui si è dedicata in una ricerca confluita nel saggio Filologia e storia dell’arte. Il ruolo di Vincenzio Borghini nella genesi della Torrentiniana, presentato al convegno da lei curato nel 2004 presso la Scuola Normale Superiore con E. Carrara Testi, immagini e filologia nel XVI secolo (Pisa 2007). Legati a questo ambito di ricerca gli interventi presentati al convegno su Vasari curato nel 2008 dal Kunsthistorisches Institut di Firenze (Intorno al cantiere della Torrentiniana: il modello di Bembo in Le Vite di Vasari: Genesi-Topoi-Ricezione, Firenze 2010) e al convegno su Bembo organizzato dal CISA – Centro studi Andrea Palladio a Padova nel 2011 (Impronte di Bembo nelle Vite di Vasari, in Pietro Bembo e le arti, Venezia 2013). Nel 2011, nel corso del centenario vasariano ha partecipato a convegni a Campinas e Rio de Janeiro (Il ruolo delle “Prose” di Bembo nell’impianto storiografico delle “Vite” di Vasari e Vincenzio Borghini interlocutore di Vasari negli anni di preparazione della Torrentiniana, in Giorgio Vasari, Quinto Centenàrio do Nascimento) e a Firenze (Dietro la Torrentiniana. Alcune radici dell’impianto storiografico e critico delle Vite in Giorgio Vasari e il genere della biografia artistica). Con Barbara Agosti nel 2012 ha concepito e organizzato un convegno di studi sulla prima edizione delle Vite di Vasari, al quale ha partecipato con il contributo Vasari e Raffaello (in Giorgio Vasari e il cantiere delle Vite del 1550, Venezia 2013); in corso di stampa il contributo La cesura del 1527 nella periodizzazione di Giorgio Vasari, presentato al convegno di Villa Medici nel 2013 per il centenario della nascita di André Chastel, La cesura del 1527 nella periodizzazione di Giorgio Vasari.
Dalle ricerche condotte attorno a Bembo e all’eredità di Poliziano sono scaturiti: per la giornata Pietro Bembo e le arti. Problemi aperti tenutasi nel febbraio 2013 presso l’Università di Padova un contributo in corso di stampa, Agli inizi di una nuova filologia: Bembo, Giocondo, Raffaello, parzialmente anticipato in Pietro Bembo et les arts au temps de Léon X, in Essere uomini di ‘lettere’. Segretari e politica culturale nel Cinquecento, Firenze 2016; Rinascenza dell’antico e lingua moderna. Polidoro e Maturino per Angelo Colocci, in Survivals, revivals, rinascenze. Studi in onore di Serena Romano, Roma 2017; Per una ripresa degli studi su Raffaele Riario: il giovane Michelangelo e la fortuna delle Muse del Prado, in La Roma di Raffaele Riario tra XV e XVI secolo: cultura antiquaria e cantieri decorativi, Roma 2017; Perino, Polidoro, Maturino in Palazzo Baldassini, in Antonio da Sangallo il Giovane. Architettura e decorazione da Leone X a Paolo III, a cura di M. Beltramini e C. Conti, Milano Officina Libraria 2018, pp. 55-69;
Diversi gli approfondimenti su Raffaello, i suoi allievi, la diffusione del suo linguaggio: Una fonte antica e un possibile committente per la “Madonna della Quercia” in “Il più dolce lavorare che sia”. Mélanges en l’honneur de Mauro Natale, Cinisello Balsamo 2009 Perino nella generazione di Salviati, in Francesco Salviati ”spirito veramente pellegrino ed eletto”, Roma 2015; Raffaello a Roma. Restauri e ricerche, a cura di A. Paolucci, B. Agosti, S. Ginzburg, Città del vaticano 2017; Genga tra Raffaello e Bartolomeo della Porta, in Girolamo Genga: una via obliqua alla Maniera moderna, Bologna 2018, Fondazione Federico Zeri, a cura di B. Agosti, A. Ambrosini Massari, M. Beltramini, S Ginzburg, pp. 127-137; Viaggi e aggiornamenti in Beccafumi, in Il giovane Beccafumi e l’arte a Siena al tempo di Pandolfo Petrucci, a cura di A. Angelini e M. Fagiani, [Annali di Studi Umanistici 2017, 5] Fiesole 2018, pp. 129-158; la curatela con Barbara Agosti della mostra Raffaello e gli amici di Urbino, Urbino, Galleria Nazionale delle Marche 2018 e i contributi in catalogo (Sull’educazione di Raffaello; Raffaello e Genga a Firenze tra primo e secondo decennio del Cinquecento; diverse schede); La Madonna della Rosa, in Raffaello 1520-1483, catalogo della mostra a cura di M. Faietti e M. Lafranconi, Roma, Scuderie del Quirinale, 5 marzo-2 giugno 2020, Milano 2020, pp. 255-256; L’Isaia di Raffaello nel 1513, in “Arte Cristiana”, Il quinto centenario della morte di Raffaello Sanzio, CVIII, marzo-aprile 2020, 917, pp. 90-99; Raffaello pittore e architetto a Roma: una guida, a cura di F. Benelli e S. Ginzburg, Milano 2020; Il Putto reggifestone e la sua fortuna, in Raffaello. L’Accademia di San Luca e il mito dell’Urbinate, catalogo della mostra a cura di F. Moschini, V. Rotili, S. Ventra, (Roma, Accademia di San Luca 21 ottobre 2020 – 30 gennaio 2021), Roma 2020, pp. 88-93; La Madonna della Tenda e la sua fortuna, 1. La Madonna della Tenda di Monaco, in Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude, catalogo della mostra (Torino, Galleria Sabauda, 30 ottobre - 14 marzo 2021), a cura di A. Bava e S.Villano, Torino, Editris, 2021, pp.27-33; Perino su Michelangelo, 1., in Perino del Vaga per Michelangelo. La spalliera del Giudizio universale nella Galleria Spada, a cura di B Agosti e S. Ginzburg, Roma 2021, pp. 13-28; Coûp de théatre. Gian Lorenzo Bernini e l’allestimento della spalliera di Perino, in Perino del Vaga per Michelangelo. La spalliera del Giudizio universale nella Galleria Spada, a cura di B Agosti e S. Ginzburg, Roma 2021, pp. 91-93.
Per la casa editrice Electa con Barbara Agosti e Patrizia Zambrano ha concepito e diretto la collana di Saggi di storia dell’arte, nell’ambito della quale ha curato la pubblicazione di Obituaries. 37 epitaffi di storici dell’arte del Novecento (Milano, 2008). Ha tenuto corsi e seminari di storia dell’arte moderna presso l’IMT, Scuola Alti Studi di Lucca; è stata membro del comitato scientifico per il restauro della Galleria Farnese; è membro del Comitato nazionale per le celebrazioni della morte di Raffaello (2020). In collaborazione con Michela Di Macco ha coordinato il seminario L’Ideale classico, attivo nell’ambito del Programma di studi sull’Età e la cultura del Barocco della “Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura”;assieme a Barbara Agosti ha coordinato il seminario sul Carteggio inedito d’artisti nei secoli XIV, XV, XVI di J.W. Gaye in collaborazione con Paola Moreno e Dominique Allart del’Université de Lièges nell’ambito del progetto “EpistolART” curato da Transitions, Département de recherches sur le Moyen âge tardif et la première modernité. È stata membro esperto del Comité d’evaluation de l’Unité de Recherche Transition de l’Université de Liège (luglio 2018).